marco valenti scrive

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30 dicembre 2016

Ctrl+Alt+Canc è un augurio



Ctrl+Alt+Canc


Se avete un computer non serve spiegare che il titolo alluda ad un ricominciare.

Anno nuovo, vita nuova: è questo il mio augurio e il mio auspicio. Togliersi le tossine recenti o meno e ripartire. Resettate la macchina.

Farsi tornare la voglia. Magari farsi venire voglie nuove. In ogni caso non avere pre-giudizi verso nessuno (inclusi noi stessi) per ricominciare a parlare e a vivere.

Cosa serve e come si fa?

Non è complesso ma non è banale. Serve una idea di cosa si vuole essere, di quali siano le cose per le quali vale la pena impuntarsi e, magari, lottare. Fare il punto, la quadra. Mettere dei paletti sul terreno della nostra vita personale e sociale e ripartire da lì.

Essere meno intransigenti nell’avvolgere il nastro del passato, sia proprio che altrui, e più proiettati e magari (lì sì: perbacco!) rigidi sul bersaglio che si vuole cogliere.

Intransigenti sul “from now on”, da ora in poi, da qui in avanti.

Comporta – inevitabilmente – sfumare tutte quelle rigidità con le quali abbiamo avuto a che fare con le nostre travi e con le pagliuzze altrui, o viceversa, con generosità e spirito costruttivo.

Vuol dire stendere un contratto con noi stessi e poi con chiunque lo voglia sottoscrivere. Discuterlo e mettersi in discussione con chi ha voglia di fare lo stesso.

Progettare un proprio mondo nuovo dove i motivi di esclusione siano, anche essi, nuovi e – quindi – non recriminare ulteriormente su quanto è stato oggetto delle nostre più o meno noiose e puntigliose recriminazioni.

“What if”. “What if not”. Domande legittime che ci riportano, inutilmente, a blocchi di partenza di un periodo che auspico vogliamo assolutamente lasciare nel passato.

Personale. Sociale. Politico. E’ lo stesso: non mettete una unica etichetta a quel che penso perché vorrebbe dire limitare a un pezzetto quello che vuole essere intero. Cosa stai togliendo? Coscia o petto? Io non mi auguro e non auguro a nessuno di limitare il proprio pensare.

Come chiunque altro ho una sfera intima, una personale. In queste voglio avere un progetto e accompagnarmi a chi lo facilita o lo condivide: possibilmente rifuggire e combattere chi lo ostacola o non lo condivide.
Lo stesso nella mia sfera pubblica, sociale, politica. 
E’ la stessa cosa e sono pronto a discuterne per costruirla con altri.

Auguro a ciascuno di poter rendicontare ogni scelta fatta mantenendo la testa alta e lo sguardo diritto, ovviamente, ma non ho intenzione di essere un inquisitore. Non con te, non con me. Perché non è importante. Non conta.

Non importa.

Non soddisfa l’urgenza delle domande importanti.
Come voglio essere; cosa voglio fare; come voglio vivere; dove voglio vivere; chi condivide i miei percorsi e le mie mete.

Da oggi in poi
è quello che importa.
Per andare dove
è quello che importa.
Per fare cosa e per essere che cosa
è quello che importa.

Punto.

Averlo chiaro è quello che conta: se qualcuno verrà con me non gli chiederò da dove viene ma sarò felice di un pezzo di strada non solitario.


Comunque vada io andrò.


Così spero di te.

1 commento:

  1. Forse non va bene già l'aver bisogno di una data per un Ctrl Alt Canc. Bisogno di uno stimolo. Di uno step esterno che non sentiamo sufficiente forte e autonomo dentro. Di un qualcosa che mi dia via da fuori. Una data. Un reset. Un'alba.
    Vorrei risorgere in autonomia, come il sole ogni giorno. Gettare via la stanchezza alla sera, senza rimuginarmela dentro. Svegliarmi da solo... chissà...

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