marco valenti scrive

marco valenti scrive

11 aprile 2011

quell'aprile si incendiò




Quell’aprile di cinquanta anni fa un ragazzo di ventisette anni diventò il primo uomo ad andare nello spazio, iniziando un’epopea affascinante per una generazione di ragazzini e non solo.
Bello ricordarselo oggi. Ritira su un sacco di ricordi e tutti sono belli, per me, e trepidazione per quella fantascienza che diventava realtà. Chi se ne frega, oggi, che fosse russo e figlio della guerra fredda tra Russi e Americani: Yuri Gagarin è stato il futuro, l’inizio dell’universo conquistato, la speranza nel progresso.

http://it.wikipedia.org/wiki/Jurij_Gagarin

La canzone è bellissima e con un testo davvero poetico.






quell'aprile si incendiò
al cielo mi donai
gagarin figlio dell'umanità
e la terra restò giù
più piccola che mai
io la guardai non me lo perdonò
e l'azzurro si squarciò
le stelle trovai lentiggini di Dio
col mio viso sull'oblò
io forse sognai
e ancora adesso io volo
e lasciavo casa mia
la vodka ed i lillà
e il lago che bagnò il bambino Yuri
con il piede lo scansai
bugie volgarità
calunnie guerre maschere antigas
come un falco mi innalzai
e sul Polo Nord sposai l'eternità
anche l'ombra mi rubò
e solo restai
e ancora adesso io volo
e ancora adesso io volo
volo
volo
nell'infinito io volo
sotto un timbro nero ormai
io vi sorrido ma il mio sorriso se n'è andato via
io vestito da robot
per primo volai
e ancora adesso io volo
e ancora adesso io volo
volo
volo
e ancora adesso io
e ancora adesso io volo
volo
volo
nell'infinito io volo


1 commento:

Costretto al test di verifica dal proliferare di spam. Mi spiace. Spero molto in tanti commenti e spero che, a prescindere dal fatto che non vengano moderati da me, siano di buon gusto e vengano firmati. Buona lettura e buon commento a tutti.