marco valenti scrive

marco valenti scrive

12 febbraio 2010

la neve e il concerto di Colonia




Oggi, cosa insolita, a Roma nevica.
Mi sono alzato pensando a quale musica avrei voluto mi accompagnasse e la ho trovata.
Ci sono musiche che potrei ascoltare infinite volte. In cuffia, o a volume alto, o in sottofondo mentre faccio il letto o spazzo per terra. Sono pezzi che fanno parte di me.
Credo che ognuno di noi ne abbia di proprie: Keit Jarrett in questo concerto è un monumento.
The Koln Concert su youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=wivo94ylmhE&feature=related
Sono convinto che questa ora e sette minuti di performance improvvisata abbia segnato molti musicisti da quel 1975 a oggi.
Qualche informazione di seguito.
Si tratta di un'improvvisazione solista eseguita all'Opera di Colonia nel 1975. È considerato il più famoso album di jazz solo, con 3 milioni e mezzo di copie vendute. Un critico ha definito The Köln Concert un capolavoro "che scorre con calore umano".
Il concerto a Colonia faceva parte del suo tour europeo solista iniziato nel 1973. Precedentemente, Jarrett aveva suonato in formazioni di tre o quattro elementi, poi si era aggregato al gruppo di Miles Davis. Per richiesta di quest'ultimo aveva abbandonato il piano acustico per passare al piano e l'organo elettrici, cosa che non gli piaceva. Il tour da solista fu quindi un ritorno alla sua vena artistica più naturale
La registrazione del concerto è divisa in tre parti, che durano rispettivamente 26, 34 e 7 minuti. Originariamente il disco fu rilasciato come LP, perciò la seconda parte fu divisa in ulteriori due parti, chiamate "IIa" e "IIb". La terza parte, chiamata "IIc", è l'encore eseguito alla fine del concerto.
Un importante aspetto di questo album è la capacità di Jarrett di eseguire una gran numero di improvvisazioni su una uno o due accordi per periodi piuttosto prolungati di tempo. Ad esempio, nella parte I, Jarrett esegue ben 12 minuti di improvvisazione utilizzando praticamente due soli accordi, il la minore settima e il sol maggiore. A volte lo stile è calmo, a volte affine al blues, a volte vicino al gospel. Per gli ultimi sei minuti della parte I inoltre rimane su un tema sull'accordo di la maggiore. Nella parte IIA, gli ultimi otto minuti si sviluppano sul re maggiore, mentre nella parte IIB i primi sei minuti sono un'improvvisazione sull'accordo di fa diesis minore.
Fin dall'uscita dell'album, furono pressanti le richieste su Jarrett di pubblicare una trascrizione della musica. Inizialmente Jarrett si rifiutò di soddisfare la richiesta, perché disse che:
1. il concerto era completamente improvvisato e secondo lui "doveva andarsene così come era venuto";
2. alcune parti del concerto non sono possibili da trascrivere, in quanto completamente fuori dal tempo metronomico.
Alla fine Jarett cambiò idea, ma pose la condizione di poter controllare tutte le fasi del processo di trascrizione. Successivamente è stata pubblicata anche una trascrizione per chitarra classica, dovuta a Manuel Barrueco.
Keit Jarrett su wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Keith_Jarrett

Nessun commento:

Posta un commento

Costretto al test di verifica dal proliferare di spam. Mi spiace. Spero molto in tanti commenti e spero che, a prescindere dal fatto che non vengano moderati da me, siano di buon gusto e vengano firmati. Buona lettura e buon commento a tutti.