marco valenti scrive

marco valenti scrive

5 febbraio 2009

sicurezza

“…Mi chiamo Ahmed e vengo dall’Africa. Avevo fame e sono venuto senza chiedere permesso da voi. Ho la tosse. È una tosse secca e insistente. Ho un po’ di sangue nello sputo. Un fratello mi ha detto che se vado in ospedale mi possono denunciare. Perciò non ci vado. Non posso. Un amico mi da lo sciroppo. Tossisco lo stesso. Un altro mi ha detto che nel mio Paese c’è ancora quella brutta malattia che si chiama tubercolosi e che è una malattia che da voi non c’è più da tanti anni. Io ho la tosse. Non lo so se la tosse si attacca. Forse si. Ma non posso rischiare che mi denuncino. Prendo lo sciroppo e non vado all’ospedale. Perchè non voglio essere preso. Metto la mano davanti alla bocca. Spero d non infettare nessuno.”

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Nel disegno di legge sulla sicurezza c’è scritto che i medici possono denunciare gli irregolari. Vecchie malattie sopite stanno tornando.
Diceva un vecchio spot: --"meditate gente: meditate…”.
Emmevù

4 commenti:

  1. mi permetto di fare un copia incolla della mail di emergency a firma di Gino Strada.

    Gino Strada: «L'emendamento anti immigrati: una norma stolta prima
    ancora che perversa»


    A oggi, in Italia, una legge vieta al personale sanitario di
    denunciare gli immigrati conosciuti per ragioni di cura, anche se la
    loro presenza in Italia non fosse regolare. Un emendamento approvato
    al Senato intende sopprimere questa norma. Si metterebbero cosi' gli
    individui nella condizione di scegliere fra l'accesso alle cure e il
    rischio di una denuncia; si spingerebbe parte della popolazione
    presente in Italia nella clandestinita' sanitaria, con grandi rischi
    per se' e per la collettivita'.

    Si vuole affidare ai singoli medici la scelta se garantire lo stesso
    diritto alla cura a tutti gli individui, nel miglior interesse del
    paziente e nel rispetto del segreto professionale, oppure se
    esercitare la facolta' di denunciare i loro pazienti "irregolari".

    Secondo tutti i medici che ho conosciuto e apprezzato, l'unico modo
    giusto e civile per fare medicina e' garantire a tutti la miglior
    assistenza possibile, senza distinzione alcuna riguardo a colore della
    pelle, sesso, convinzioni politiche, religiose o culturali,
    nazionalita' o status giuridico. Questo e' il modo in cui Emergency ha
    lavorato, per quindici anni in tredici diversi paesi, curando tre
    milioni di persone senza distinzioni. Questo e' il modo con cui
    continuiamo a lavorare, anche in Italia, nel Poliambulatorio per
    migranti e persone indigenti di Palermo.

    Anche di fronte all'incivilta' sollecitata da una norma stolta prima
    ancora che perversa, sono certo che i medici italiani agiranno nel
    rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della Costituzione
    e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nel rispetto,
    soprattutto, di chiunque si rivolga a loro avendo bisogno di un
    medico.

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  2. Sul giornale di oggi è riportata la notizia che il ricorso alle strutture pubbliche di extracomunitari è diminuito del 20%.

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  3. Credo che la cosa che nessuno insegna alle nuove generazioni sia il rispetto.
    Rispetto per chi arriva e che prima di essere extracomunitario è una persona e però pure per chi, come noi, accoglie gli altri.

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  4. é difficile dare un metro al sociale senza entrare nel politico e nel polemico.
    difficilissimo se non hai intenzione di entrarci.
    la norma è ardua da digerire e implica cose su cose su cose.
    non sono sicuro che sia questo blog una sede di discussione nel merito.
    non so.
    il disagio resta.

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Costretto al test di verifica dal proliferare di spam. Mi spiace. Spero molto in tanti commenti e spero che, a prescindere dal fatto che non vengano moderati da me, siano di buon gusto e vengano firmati. Buona lettura e buon commento a tutti.